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Solitamente si parla di pittura riferendosi a vernici che contengono pigmenti coloranti. Ma cos’è una vernice? Le vernici sono propriamente composti di più di una sostanza, resinosa o minerale, sciolte in dei solventi, che possono essere arricchite da pigmenti che le rendano anche coloranti. La vernice si chiama comunemente “pittura” quando contiene appunto dei pigmenti, mentre negli altri casi può assolvere a diverse funzioni, tra le quali quella di proteggere una parete da agenti esterni. Esistono infatti vernici antiruggine, vernici antimuffa, ecc.

Parlare di pittura vuol dire passare in rassegna tutta una serie di possibilità che si presentano davanti a chi pensa di rimodernare la propria casa. La scelta di una o dell’altra vernice, infatti, può essere una questione di gusto o una necessità, ma con un minimo di informazioni in più potrà essere eseguita con maggiore consapevolezza.

In commercio esistono differenti tipologie di pitture. Quelle più diffuse sono le pitture a calce e le vernici a tempera. Le prime sono costituite da una “base” di calce, sciolta poi in dell’acqua con o senza gesso. Le seconde, invece, sono tra le più economiche sul mercato ma non sono vernici lavabili (al contrario delle pitture a calce). Vediamo ora qualche altra tipologia:

idropitture lavabili: molto utilizzate per gli interni, ci consentono di rimuovere lo sporco lavando la parete. Si vendono già diluite o richiedono di essere da noi diluite con dell’acqua.
idropitture traspirabili: Anch’esse molto utilizzate per gli interni, sono l’ideale per bagni e cucine, ambienti in cui può concentrarsi una notevole umidità; come il nome stesso suggerisce, tali pitture hanno la proprietà di lasciar traspirare l’umidità;
idropitture termoisolanti: ideali contro le condense e per mantenere la temperatura interna di una stanza; tutte le idropitture, comunque, sono solitamente bianche, e per ottenere i colori si aggiungono piccole quantità di colore;
idropitture igienizzanti: si tratta di idropitture traspiranti realizzate con resine acriliche; questa tipologia di idropittura è molto adatta a contesti come ospedali e locali pubblici per via delle sue proprietà igienizzanti;
pitture ai silicati: Lavabili e trasparenti, sono solitamente traspirabili, e molto utilizzate in circostanze come i restauri;
vernici ecologiche: Indicate per chi vuole utilizzare componenti non tossiche: queste vernici sono infatti composte solo da sostanze naturali;
I pennelli
Lo strumento per eccellenza del pittore, che si tratti di un professionista o di un “amatore”, è il pennello. La scelta del pennello è fondamentale per la resa finale del lavoro, ed il mercato ci offre svariate tipologie obbligandoci dunque a soffermarci un attimo sull’acquisto.

Altrettanto importante sarà la pulizia e la conservazione del pennello, affinchè questo possa essere riutilizzato in altre occasioni.

Un pennello è composto da tre elementi fondamentali: i peli, la ghiera ed il manico. Può avere dimensioni più o meno variabili, ed essere progettato per situazioni specifiche. La qualità di un pennello si può valutare dalla qualità delle setole (come trattengono la vernice) e dell’impugnatura, che è preferibile sia in legno.

Le setole possono essere naturali (di cinghiale o maiale), e solitamente garantiscono buone prestazioni, o artificiali (ad es. di nylon e poliestere).

Le setole animali si sconsigliano con le pitture a base d’acqua perchè tendono ad assorbire, diventando troppo morbide. Uno dei pennelli più utilizzati per la tinteggiatura è la cosiddetta pennellessa: si utilizza per dipingere grosse superfici, come pareti, ed ha dimensioni variabili (può raggiungere i 10cm). E’ solitamente molto larga.

Altra tipologia molto utilizzata è il plafoncino, più grande della pennellessa (raggiunge i 18cm), caratteristico per la forma del manico, che consente di agganciare il pennello al secchio della pittura. Il plafoncino è più spesso della pennellessa, e si ritrova in commercio anche in versioni più grandi.

Abbiamo poi una notevole varietà di forme: pennelli piatti, a pioli (ossia “a punta”, da utilizzare quando si richiedono operazioni di precisione), rotondi (da utilizzare per dipingere solitamente oggetti).

Per conservare un pennello è necessario anzitutto lavarlo bene dopo aver effettuato il lavoro, utilizzando dei solventi ed in seguito sciacquando con acqua. E’ preferibile che il “bagno” nei solventi duri diverse ore.

Anche se il trattamento da eseguire, precisiamolo, può dipendere dalla tipologia di pennello. E’ possibile anche, per preservare le setole, bagnarle con dell’olio minerale di tanto in tanto.

Un’altro accorgimento potrebbe essere quello di comprare un pennello per ciascuna delle tonalità principali, così da non incontrare problemi in seguito. Pennelli angolati e pennellini verranno comunque utilizzati per i punti più difficili, come gli angoli di porte e finestre o le parti della parete vicine a comandi elettrici, termosifoni eccetera.


Strumenti per la pittura


Nella pittura delle pareti potranno esserci d’ausilio tutta una serie di attrezzi e strumenti, che troveremo in vendita in negozi specializzati o negozi di bricolage. Passiamoli ora in rassegna.

Anzitutto, dipingere vorrà spesso dire raggiungere il soffitto e le parti alte delle pareti. In questi casi , abbiamo tre possibilità: eludere il problema utilizzando un rullo, usare uno sgabello od un trabattello.

Il rullo è uno strumento abbastanza intuitivo da utilizzare: si tratta di un cilindro di plastica ricoperto da una morbida peluria. Il cilindro ruota su di un asse ed il movimento è innescato grazie all’impugnatura collegata all’asse.

Il manico può essere fisso o removibile, e si può ricorrere a delle prolunghe per raggiungere pareti più alte e soffitti. Il rullo consente di stendere la pittura dopo essere stato immerso in una specifica vaschetta contenente il colore.

Solitamente il pelo utilizzato è sintetico (nylon, acrilico, microfibre, ecc..), e se lo strumento viene utilizzato correttamente, non gocciola (il pelo corto è preferibile a quello lungo se si temono sgocciolature).

Ovviamente, dopo il passaggio del rullo alcune aree della parete richiederanno operazioni di precisione da effettuare con piccoli pennelli. Con il rullo si dipinge muovendosi dall’alto verso il basso, lasciando uno spazio tra le rullate che verrà in seguito ricoperto da un passaggio successivo. Esistono in commercio rulli di tre tipi: automatici, a pressione o a vaschetta.

Uno strumento alternativo è il cosiddetto tampone di mohair, realizzato con materiali sintetici. Si acquista con una vaschetta specifica per intingerlo, e non produce colature di pittura. Abbiamo in precedenza citato il trabattello.

Quando infatti non possiamo o non vogliamo ricorrere ad un rullo dal lungo manico, si rende necessaria la presenza di un supporto per consentirci di dipingere ad un’altezza superiore.

Il trabattello è un’impalcatura creata utilizzando tubi metallici connessi tra loro con dei giunti. Può raggiungere altezze notevoli, ed essere dotato di ruote. Lo sgabello, invece, è consigliato solo in quei casi in cui le pareti siano molto basse, ed è leggermente più scomodo in quanto ci consente minore autonomia di movimento.

Colori delle pareti

La scelta del colore è solitamente una scelta puramente soggettiva, legata al gusto personale o allo stile della casa che si sta dipingendo. Esistono tuttavia una serie di valutazioni che è possibile effettuare per realizzare accostamenti armonici, valorizzare gli spazi e gli ambienti scegliendo il colore più adatto ad ogni tipo di contesto, evitando grossolani errori.

Anche la cosiddetta cromoterapia sfrutta le proprietà legate a ciascun colore, proprietà non oggettive ma supportate da studi di settore, che dimostrano come un colore possa agire sulla nostra sfera cognitiva ed emotiva, ma non solo.

Ovviamente l’esperienza personale condizionerà la percezione al punto da stravolgere, in certi casi, tali valori: infatti la funzione di un colore è giocata prevalentemente all’interno del suo contesto.

Ogni colore, comunque, evocherebbe (e questo lo conferma in parte il senso comune) una serie di impressioni e sensazioni, tali da renderlo adatto al tipo di funzione che si intende svolgere nel contesto di destinazione.

Così, il rosso è a tutti gli effetti il colore della passione, dell’energia, l’arancio il colore dell’allegria e della giovialità, il giallo della gioia esplosiva e del rinnovamento, il verde della serenità e del relax, l’azzurro della profondità, ecc.. Anche se le cose sono più ricche e complesse di come possa apparire.

Il sapiente utilizzo di questi colori è legato, dicevamo, alla destinazione d’uso: per un luogo destinato al riposo sceglieremo colori calmanti, come il blu, mentre per un ufficio potrà essere fondamentale una certa neutralità, che ci viene garantita dal bianco.

I colori posseggono anche la proprietà di alterare, seppur relativamente, la percezione dello spazio: così un colore caldo tende a produrre effetti di restrizione degli ambienti. Altro elemento importante da valutare sono i punti luce ed il tipo di illuminazione che si intende utilizzare per la stanza.

Il feng shui, termine cinese che significa “vento e acqua”, è in questi ultimi anni una disciplina molto di moda, utilizzata per armonizzare i diversi ambienti della casa in un abile gioco di pieni e vuoti.

Nel feng shui è particolarmente importante la funzione del colore, soprattutto perchè lo stesso può contribuire a valorizzare e rendere energeticamente migliori gli ambienti della nostra casa.

In una camera da letto il feng shui utilizzerà il rosso per “riscaldare” un rapporto, il bianco per conciliare il riposo; il tutto, però, sapientemente combinato con la giusta disposizione del mobilio ispirandosi ai principi dell’ i-ching.

Solitamente, quando si tratta di dipingere una stanza, possiamo comunque chiedere alle ditte specializzate un campione dei colori a disposizione; in seguito compreremo le tinte richieste e ce le faremo mescolare da chi di dovere, oppure semplicemente richiederemo quel colore specifico che qualcuno provvederà a mescolare per noi.

La resa sulle pareti la vedremo bene soltanto dopo l’asciugatura, in molti casi.

Iniziare a pitturare i muri
Torniamo ora al nostro lavoro di imbianchini. Una fase molto importante riguarda la preparazione della carta gommata, e soprattutto delle linee divisorie.

Si tratterà anzitutto di proteggere bene porte e finestre da eventuali macchie di pittura; al contempo dovremo assicurarci che, una volta rimosso il nastro, non restino aree scoperte della parete, costringendoci a rimetter mano ai pennelli.

Potrà essere necessario, dicevamo, ricorrere a trattamenti antimuffa, ricordando che le muffe tendono a ricomparire se non eliminiamo il problema alla radice.

La preparazione della pittura è un’altra fase particolare. Alcune pitture, infatti, non sono vendute “pronte all’uso”, ma richiedono di essere diluite con acqua. Meglio travasare, comunque, parte del colore in un contenitore che possiamo ben maneggiare, e che abbia un peso contenuto.

E’ preferibile segnarsi la tonalità che stiamo utilizzando, se all’acquisto ci è stata miscelata. Se abbiamo ottenuto da noi una miscela, dobbiamo averne una quantità sufficiente, affinché una volta esaurita non ci crei problemi. Ci sarà difficile, infatti, realizzare nuovamente quella stessa combinazione di colori, e l’effetto sulle pareti potrebbe essere poco piacevole.

Per evitare che si noti l’attacco del pennello alle pareti, verifichiamo che la pittura sia ben diluita con la giusta quantità di acqua o acquaragia. Il viscosimetro è uno strumento che, specialmente se abbiamo poca praticità con le pitture, ci consente di valutare se la nostra pittura è stata ben diluita.

Se non abbiamo esperienza, comunque, chiediamo al nostro negoziante di fiducia o a chi ne sa più di noi, poichè la quantità d’acqua da utilizzare per la diluizione varia a seconda del tipo di pittura utilizzato.

Quando si dipinge con il pennello, comunque, spesso è necessario applicare più di una mano di pittura. La seconda mano verrà effettuata naturalmente all’asciugatura della prima.

Che movimento effettuare con le mani? Una buona scelta può essere quella di utilizzare pennellate dall’alto verso il basso, suddividendo la parete in sottoaree, solitamente quadrati. Per evitare che durante le pennellate coli molta pittura, dopo aver intinto il pennello nella pittura bisognerà toccare il bordo del secchiello con le setole.

All’applicazione della seconda mano, è preferibile utilizzare pennellate in orizzontale. Si consiglia, tra l’altro, di cominciare a dipingere dal soffitto e dalle parti alte delle pareti.

Per chi volesse fare a meno del pennello, strumenti come il rullo offriranno un’alternativa comoda, specialmente se si vuole raggiungere il soffitto o alte pareti senza utilizzare trabattelli.

Ricordiamo, comunque, che dopo la tinteggiatura è buona norma arieggiare le stanze: ecco perché questo genere di operazioni si compiono solitamente in primavera ed in estate.

I vari tipi di pitture per interni e esterni, una panoramica dei diversi tipi di pittura attualmente presenti sul mercato.

Tutte le pitture sono a base di pigmento incorporato a un legante fisso, composto in principio di olio siccativo trattato eventualmente addizionato con resine naturali o sintetiche.
Attenzione: I tempi di asciugatura dipendono da diversi fattori quali la temperatura, l’umidità, l’aerazione e la natura del supporto. Controllate prima di procedere alla seconda passata. La pittura forma una pellicola opaca. La superficie trattata assume un aspetto smaltato, lucido, satinato o opaco a seconda dalla natura dei componenti.


Le pitture ad acqua


È la più antica e la più usata attualmente :
– ai leganti naturali: albume d’uovo, caseina di latte, colla animale, gelatina, calce, diluiti in un unico solvente : l’acqua
– pittura sensibile all’umidità – non lavabile
– impiego : lavori ordinari
– poco resistente agli sfregamenti e ai lavaggi.


Le pitture a olio

Nota da molto tempo ;
– composta principalmente di bianco di zinco e di olio di lino amalgamati da un solvente (essenza di trementina)
– pellicola impermeabile molto flessibile e aderente
– lavabile
– impiego : per intemi ed estemi
– ingiallisce velocemente
– poco resistente alle alte temperature
– asciugatura lenta (da 2 a 5 giorni)


Le pitture gliceroftaliche


Più recente :
– composta di leganti sintetici e di solventi a base di olio o di acqua
– impiego : per interni ed estemi
– di facile applicazione
– pellicola di superficie flessibile
– aderenza durevole
– impermeabile
– resistente alla maggior parte degli agenti chimici
– tempi di asciugatura più brevi
– stabilità delle tinte.



Le emulsioni


Pitture ad acqua moderne :
– pitture vinilica, acrilica, al lattice, eccetera.
– composte di resine poliviniliche, acriliche, al-chidiche, ecc. dissolte in un solvente : l’acqua
– impiego : per interni ed esterni
– di facile applicazione
– asciugatura rapida
– praticamente inodore
– pellicola opaca e porosa
– lavabile.


Le pitture antiruggine


– contiene pigmenti specificatamente antiruggine (minio di piombo, cromato di zinco…) associati a un legante grasso
– impiegata come pittura primaria per proteggere i metalli ferrosi contro la ruggine,
Per i metalli che non contengono ferro (alluminio, zinco), si usano antiruggine senza piombo.


La pitture cellulosiche

– a base di acetato di cellulosa
– pellicola molto lucida, impermeabile e lavabile, ad asciugatura molto rapida (30′ massimo)
– impiego : per intemi ed estemi
– di difficile applicazione.

Per determinare il tipo di pittura da usare, bisogna tenere conto di vari fattori :
– il posto : superficie interna o esterna ( pitture per interni – pitture per esterni)
– l’ubicazione ; ambiente asciutto o umido
– il supporto : legno – cemento – soffitto…
– l’aspetto : opaco – satinato – lucido